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“VOGLIO SCRIVERE PER VANITY FAIR”

“VOGLIO SCRIVERE PER VANITY FAIR”

READING
“Voglio scrivere per Vanity Fair”con Emma Travet
 conduce Simonetta Rho (giornalista Rai ed esperta di moda)
Mi sono bastate queste tre righe sulla bacheca FB per decidere che l’evento era di quelli da non perdere. Così, martedì scorso ero in prima fila al reading dedicato al romanzo “Voglio scrivere per Vanity Fair“: un pomeriggio bellissimo, allietato da musica, deliziosi gadget, discorsi su libri, lavori (ahimè) precari ma anche moda e stile. 
Il romanzo è un libro uscito nel 2009 che però, grazie alla sua spumeggiante autrice, è ancora sugli scaffali delle librerie (e nelle case di sempre più ragazze). La storia è semplice ma non banale, una vera full-immersion nella vita di Emma Travet, giovane giornalista precaria che cerca di vivere questi tempi difficili con stile, senza rinunciare ai piaceri della vita. “Precaria sì, ma con stile” è il suo motto. 
UN ASSAGGIO DAL I CAPITOLO:
Io, invece, sono una sfigata giornalista pubblicista di
ventisei anni.
I miei sogni di gloria si sono subito infranti contro la
cravatta di Paperino indossata da Mr Vintage, il giorno
in cui ho firmato il contratto da co.co.pro. (collaborazione
coordinata a progetto. Cioè: “Complimenti, ti stiamo
prendendo in giro con il tuo consenso, ti spremeremo
finché ci sarai utile e poi ti lasceremo a casa, senza indennità
di disoccupazione, maternità, contributi. E nel caso
non ti andasse bene il contratto non c’è problema, chiameremo
un altro sfigato come te, tanto la fila è lunga”).
In sintesi: 699 euro (netti) al mese, per quaranta ore
settimanali, straordinari e ferie esclusi, un misero tetto
per i rimborsi.
Mentre stavo per firmare ho pensato che avrei guadagnato
di più a fare la cassiera al supermercato. Magari mi
avrebbero dato un part time, con un contratto a tempo
indeterminato, tredicesima, ferie pagate e tempo libero
da dedicare allo scrivere. (…)
Ma ho firmato lo stesso, con la speranza che in futuro
la faccenda sarebbe cambiata.
Sono trascorsi due anni e tutto è come prima.
Solo il costo della vita è aumentato.”
Dietro Emma T e le sue (dis)avventure c’è Erica Vagliengo, giornalista pubblicista, capo redattrice del mensile free press Lookout magazine e collaboratrice di Oggi7 e donnareporter.com. Adora lasciare tracce su internet, prendere appunti sul Moleskine, la torta Zurigo, il panettone Galup, collezionare borsette, l’arte contemporanea, abiti e accessori second hand, New York e il caffè macchiato rigorosamente italiano. 
Da piccola si sentiva un mix tra Mary Poppins e Virginia Woolf; ora che è diventata grande ha scritto un libro con lo pseudonimo di Emma Travet e sogna di regalarsi una Pekaboo color ginger. 
Prima ancora di dar vita al libro, l’intraprendente Emma/Erica ha lanciato su internet l’innovativo progetto “emmat”: self-marketing legato al romanzo e supportato da partecipazioni a mostre, eventi vari e interviste in radio e tv. Originali anche la grafica e il merchandising, ispirati agli accessori che la protagonista indossa e stampati su spille, specchietti da borsetta, burrocacao, portachiavi. Gli adesivi di Emma Travet sono stati fotografati dai suoi fan un po’ dovunque nel mondo. Il suo mondo è su www.emmatravet.it
Ma per voi miei adorati lettori non finisce qui. E’ in arrivo infatti un post a sopresa dedicato al mondo di Emma: altre foto, un’intervista esclusiva sul libro ma anche su stile e moda e infine il mio PRIMO GIVEAWAY, che vi consentirà di vivere il mondo di EmmaT da protagonisti. Quindi, restate collegati, grandi novità sono in arrivo solo per voi!!!

Ecco una piccola anteprima del GIVEAWAY… curiosi?? Vi aspetto!!!

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