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BOOKS FOR BREAKFAST # 19 – ALL’INFERNO NON C’E’ GLAMOUR

BOOKS FOR BREAKFAST # 19 – ALL’INFERNO NON C’E’ GLAMOUR

ALL’INFERNO NON C’E’ GLAMOUR

J. Piazza e L. Sykes

Piemme

Non soffermatevi sul titolo (totalmente fuorviante rispetto all’edizione originale) e concentratevi sulla trama del nuovo BOOK FOR BREAKFAST: Imogen Tate, quarantenne dallo stiletto vertiginoso e la mente brillante, può dire di avercela fatta, dopo anni di gavetta è finalmente riuscita a posare la sua borsa Hermès sull’ambita scrivania di direttrice di “Glossy”, scintillante e patinato fashion magazine che le mani laccate di tutta New York sfogliano avidamente ogni mese. Insomma, il mondo della moda la adora e non può fare a meno di lei. Ma quando rientra in ufficio dopo una lunga pausa per malattia, alla sua scrivania trova un altro paio di tacchi a spillo: quelli di Eve Morton, la sua ex assistente che adesso, dopo una laura ad Harvard e un master nella Silicon Valley, è tornata nella redazione di “Glossy” come comandante in capo. Dalla sua, ha un’arma letale: la tecnologia. Eve è multicanale, “multisociale”, twitta, whatsappa, posta su Instagram e Facebook… Come se non bastasse, ha licenziato metà dello staff e assunto ragazzine magrissime che vanno avanti a tofu e quinoa e lavorano 24 ore su 24, 7 giorni su7. Ma può un tweet sostituire la carta patinata? La classe non passa per Internet o, perlomeno, non solo: e quando una serie di catastrofi minaccia di mandare all’aria Glossy per sempre, Imogen e Eve dovranno unire le forze, anche se non mancheranno le pugnalate alle spalle…

Il collegamento con “Il diavolo veste Prada” sarebbe stato scontato anche se la casa editrice non l’avesse sottolineato così tanto come ha scelto di fare: l’ambiente è esattamente lo stesso ma i ruoli sono capovolti. La donna più vecchia (a 40 anni? vecchia? a quanto pare a Ny sì) si ritrova a fare i conti con la sua inesperienza tecnologica mentre la ragazzina ventiseienne capricciosa detta legge in redazione tra un tweet e l’altro. Il libro è esattamente questo: un succoso “dietro le quinte” del mondo della moda newyorkese, fatto di conoscenze, di amicizie ma anche di classe e gusto impeccabili, di servizi fotografici scenografici e di abiti da sogno. Interessante il confronto generazionale (soprattutto per chi, come me, sta un po’ nel mezzo, lavorativamente spaesata come tanti trentenni di oggi ma tecnologicamente sveglia come i ventenni) e le vicende che vi ruotano attorno. Ben costruiti i personaggi di Imogene e di Eve, convincenti al punto che mentre leggevo mi sembrava di vederle aggirarsi tra le scrivanie della redazione sui loro tacchi 12. Interessanti anche le domande che il libro si (e ci) pone: oggi cosa serve per avere successo? Meglio l’esperienza della “vecchia scuola” o la conoscenza del web? Esiste la via di mezzo? La carta stampata ha ancora un futuro? E’ davvero necessario essere connessi 24 ore su 24?

A me questo romanzo ha regalato qualche ora di divertimento intelligente rendendomi un’insider del mondo della moda “glossy” ma anche offrendomi numerosi spunti di riflessione. Lo stile inoltre è scorrevole ma brillante e colto, non quella tiritera piatta che a volte ci propinano nei libri cosiddetti “femminili”. Non posso dunque che consigliarvi questo libro, con una nota a piè di pagina: NON è il solito libro da spiaggia. E menomale.

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