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VIETNAM DIARY

VIETNAM DIARY

6000 miglia da casa e 2500 chilometri attraverso il Vietnam, percorsi con tutti i mezzi possibili immaginabili. Cinque aerei, due treni, diverse barche, uno sleeping bus, diverse macchine, van e pulmini, un numero imprecisato di taxi, uno scooter, un cyclo, un kajak e una bicicletta. Con abiti che di fashion non avevano nulla, senza trucco e con un caldo che ti toglie incessatamente il fiato. La piastra che tanto valeva non portarla. Non un paio di scarpe degne di questo nome, nè tanto meno una borsa. La macchina fotografica sempre in mano e i sensi sempre all’erta. Tre settimane on the road dall’altra parte del mondo, in un paese affascinantemente (?) controverso. Cercando di non perdersi niente, di assaporare tutto e di imparare in ogni momento qualcosa di nuovo. Entrare in punta di piedi nell’anima di un paese, per spiarla in maniera discreta e magari anche per rubarne un pezzettino da portare a casa. Scoprirne i lati negativi e, proprio come succede con le persone, criticarli ma anche accettarli. Camminare, continuamente. Curiosare. Per restare senza parole, a volte per la meraviglia, altre per il disappunto. Svegliarsi ogni mattina con la giornata tutta da scrivere, girare un angolo o scendere da un pullman e rimanere incantati. Andare a dormire la sera con la serena consapevolezza e la blanda stanchezza che ti colgono alla fine di una giornata piena. Scoprire sapori, immortalare colori, annusare profumi, toccare tessuti e provare cose nuove. Tre settimane a percorrere le strade vietnamite da nord a sud, fermandosi ogni tanto a catturare ricordi e vivere esperienze. Da Saigon ad Hanoi, passando per Phan Tiet, Hoi An, Hue, Halong e diversi altri posti nel mezzo. Mare, musei, città, siti archeologici, teatri, crociere, pagode, campagne, fiumi e bungalow di paglia. Tantissimi braccialetti nuovi. Una valigia che pian piano si riempiva di ricordi. Questo post è per tutte le persone che, quando ho detto che andavo in Vietnam, mi hanno guardata perplessi. Perche’ prima o poi io il mondo lo voglio vedere tutto. Perché tanto, io, tre settimane su una sdraio a non fare niente non ci so stare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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